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Joselito: “Il mio caso l’ho denunciato alla FIFA, attendo la risposta della FIGC”

di Hellas Live

Pubblicato il : 5 Giugno 2024 - 17:29

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“Con il mio avvocato abbiamo fatto una denuncia alla FIFA, ma ci hanno detto che prima dobbiamo aspettare la risposta della FIGC. Il mio legale dice che è impossibile che perdiamo. Spero che questa situazione possa risolversi presto (Joselito è in conflitto con procuratori e club gialloblù) per tornare a giocare in Spagna. Non è facile raccontarlo e metterci la faccia, ma l’ho fatto per le altre persone a cui può capitare una cosa del genere. Non abbiate  paura a raccontarlo. Non devono accadere queste cose nel calcio, tantomeno ai giovani” ha dichiarato il centrocampista spagnolo dell’Hellas Verona, Joselito, a El Desmarque.
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9 Commenti

  1. °ç°

    Che sia stato messo fuori rosa è evidente, poi bisogna vedere la versione della società. Ricordiamo che fecero una roba simile (non uguale) con Michelangelo Albertazzi.

  2. Loris

    Dai su … Tutti Settiboys adesso… non era male..si poteva darlo in prestito e vedere come andava…ma lo stracciarlo di Carpi la pensa diversamente….

  3. BUBU

    ARRIVO A VERONA. “Avevo diverse offerte, ma decisi di andare in Italia perché un agente mi fece fare una videochiamata con il ds del Verona. Contratto buono, avrei giocato con la Primavera con prospettiva di arrivare in Prima Squadra in poco tempo”.

    PROBLEMI. “Già il primo anno, dopo aver firmato l’accordo mi obbligarono a firmare con un agente italiano che aveva lavorato nella trattativa con quello spagnolo per portarmi al Verona. Io gli dissi di no perché non vedevo bene firmare con questa persona che non conoscevo e che mi aveva un po’ imbrogliato, non lo conoscevo bene…Poi ho firmato con lui e poco a poco l’ho conosciuto, sembrava una buona persona e mai avrei sospettato niente. Dopo il primo anno al Verona c’erano tanti club che mi volevano ma decisi di restare. Dovevo firmare un nuovo contratto, ma ero in Spagna e gli chiesi di mandarmelo per guardarlo, invece mi dissero che non era possibile. Mi convinsero ad andare lì, quando arrivai in ufficio le condizioni erano uguali, era un contratto federativo, in più ce n’era un altro che era un accordo privato tra me, il presidente e il mio agente. Dopo mi è arrivata la notizia che il mio agente era diventato il ds di un club di Serie C: un agente non può essere ds di una squadra professionistica, così chiuse l’agenzia e tutti i suoi assistiti rimasero liberi. Mi disse di firmare con un suo amico, ma non lo feci. Dopo un po’ di tempo iniziai a ricevere solo la metà dello stipendio, così andai a chiedere spiegazioni al club e mi dissero che nell’accordo privato c’era una clausola che diceva che in caso di separazione dall’agente avrei perso il 50%. Io avevo firmato un contratto di 2 anni più 2 e il mio agente aveva un documento in cui c’era scritto che ero io che avrei deciso se rinnovare o meno e anche un contratto con Adidas, ma quando dissi al mio agente che non avrei firmato col suo amico, lui mi privò di questi documenti. Il presidente decise di rinnovarmi il contratto per 2 anni”.

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