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Fanna: “A Bagnoli devo la mia intera felicità calcistica. Eravamo una famiglia, con un padre e tanti fratelli. Abbiamo toccato, a Verona, il cielo con un dito”

di Hellas Live

Pubblicato il : 6 Gennaio 2025 - 11:58

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“Ho tre nipotini, che amo più di ogni altra cosa al mondo e penso che ogni bambino dovrebbe vivere la stessa infanzia che ho vissuto io. Fra i monti, i fiumi, i boschi, la natura incontaminata. Per dodici anni è stato il mio paradiso, condiviso con i compagni d'asilo e delle elementari, perché per le medie bisognava scendere di sette chilometri verso Cividale del Friuli. Mio padre faceva il casaro nella latteria del paese. La mia colazione era pane, burro e marmellata o, più di frequente, burro e zucchero, come oggi non si usa più. Il destino, la passione, l'istinto mi hanno legato a una roba rotonda, chiamata pallone, che sarebbe stato il compagno di un viaggio che sembrava senza fine.

Il Verona mi acquista dalla Juventus per un miliardo e duecentomila lire. Una cifra, che per un singolo calciatore non avevano mai sborsato. Sì, lì ho ritrovato il paradiso delle mie origini, ai margini del mondo che contava. Lì ho ricominciato a volare. Osvaldo Bagnoli, a cui devo la mia intera felicità calcistica, mi ha capito, lasciandomi libero di seguire il mio istinto, come quello che mi allenava quando ero bambino. Mi ha fatto risentire importante, mettendomi, come si dice oggi, al centro di un progetto che fortunatamente non aveva limiti prestabiliti. E io rivivevo la magia di correre là dove il campo sta per finire, saltare chi aveva il compito di marcarmi e crossare. Una, due, dieci volte, sino a quando il fiato te lo consente. Ma non c'ero solo io. Tutti insieme appassionatamente abbiamo toccato il cielo con un dito, arrivando a vincere uno scudetto in una città che aveva sempre pensato solo a salvarsi. Ricordo una famiglia, un padre, tanti fratelli, Domenico Volpati era quello maggiore, uno spogliatoio unito e granitico, come non avevo conosciuto prima e non avrei più ritrovato dopo. Ricordo un calcio che stava già cambiando. Non ci sarebbe stato più spazio per una favola come quella del Verona. Il nostro scudetto è stato l’ultimo treno preso al volo. Prima che arrivasse il calcio di Silvio Berlusconi. 
 
L’Inter? Con il senno di poi è stato un errore. E pensare che mi era arrivata un’offerta dal Napoli di Maradona, ma io avevo voluto fortissimamente l’Inter, la squadra per cui tifavo da bambino.  

Il calcio di oggi lo seguo poco o niente. È diventato per i miei gusti troppo fisico e fuggente. Le rose si sono gonfiate a dismisura e non si fa in tempo ad affezionarsi a un calciatore che già va via. Si gioca all'infinito, ma non ci sono più favole da leggere. La mia nuova passione è fare il nonno. Tommaso e Alice vivono a Roma. Qui a Verona corre, invece, Leonardo, il Fannino che porta e tramanda il mio cognome. Per il resto, continuo la mia corsa: quindici chilometri al giorno, con il ciglio della strada che mi ricorda la linea del fallo laterale. 

L'anno che verrà festeggeremo 40 anni. La matematica dello scudetto è arrivata il 12 maggio a Bergamo contro l'Atalanta. Con una città intera a mandare in tilt l'autostrada, prima di riempire sino all'inverosimile lo stadio. La settimana dopo, contro l'Avellino, ci fu l'apoteosi. Ricordo, come se fosse ora, l'attimo in cui sbucai insieme a tutti i miei fratelli dal sottopassaggio. Guardai all'insù e pensai di non aver più niente altro da vedere nella vita" ha dichiarato al Foglio Sportivo, il campione d’Italia 1984/85, Pierino Fanna. 

Nella foto di Hellas Live, scattata alla Vacanza Gialloblù la scorsa estate, da sinistra Volpati, Galderisi, Tricella, Fanna e Bruni.
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37 Commenti

  1. BUBU

    Commozione ed orgoglio per aver vissuto quei momenti. Questi sono dei giganti, umanamente e calcisticamente, rispetto ai calciatori di oggi.

  2. Preben74

    I miei Unici eroi di quando ero bambino.
    Mi reputo fortunato per aver potuto vivere di persona quegli irripetibili momenti!
    Per sempre Gialloblù!

  3. Franco 61

    Ti voglio bene Pietro.. però quando sei andato all’Inter con tutta la città che ti cantava di restare e’ stata una grande delusione

  4. Gianpaolo

    Eh si,oggi il calcio non ha a che fare,sentimenti che non tornano più, grazie campioni x quello che avete fatto.riconoscenti x sempre.

  5. Claudia

    …guardai all’insù e pensai di non aver più niente altro da vedere nella vita…
    POESIA… . e lacrime…GRAZIE PIERINO!

  6. GOLDRAKE

    Grazie Pierino, attraverso le tue parole sto rivivendo l’apoteosi dello scudetto. Momenti che terrò nel cuore per sempre. Grazie campioni!

  7. Andrea

    Gente così non ne nasce più. Che fortuna avere avuto vent’anni in quell’epoca, quando le favole potevano diventare realtà…

  8. Franckhellas

    Onore a te, grandi campioni quali siete stati e sarete fino all’eternità, grazie di avermi fatto vivere quelle emozioni gialloblù in curva sud con il cuore
    Forza Verona

  9. Fastidiosa

    Anch’io ho vissuto quella stagione…avevo 12 anni ed era il mio primo abbonamento. Tutti i posters di quel gruppo fantastico attaccati in camera. Conservo quei ricordi con nostalgia… adesso è un altro mondo….e venire allo stadio x me è sempre gioia e orgoglio, l’Hellas si ama e basta!

  10. fantasmino

    Dio ti benedica Turbo Pierino ! Non puoi neanche lontanamente immaginare la.gioia che hai regalato alla mia generazione ! Esempio tra.gli esempi ! Ti vorró bene per sempre ! Grazie ! /=\

  11. Joe Jordan

    Grazie a tutti voi che ci avete fatto vivere dei momenti che non ritorneranno mai più…esserci stato è un onore grazie campioni per sempre

  12. PREBEN sindaco

    Eternamente grazie Piero a te e ai tuoi compagni e mister Bagnoli x la favola che ci avete fatto vivere e che NESSUNO potrà mai cancellare. Siete e resterete LEGGENDA. /=\.

  13. Muro di villa

    Sono nato per tifare Hellas tutto il resto è noja o calcio minore…quel periodo l’ho vissuto in pieno visto che avevo 20 anni curva sud ,ultras ,….lacrime di gioia ore prima al freddo in piè…bandieron bandieron …coppa UEFA coppa campioni…questa sarà storia incancellabile, grazie Perino e company

  14. F/=\bry

    Concordo con Claudia e Netzer. Poesia.. Óto che i sàpia i texani.. Chi quegli anni chi li ha vissuti in pieno e chi li ha vissuti con gli occhi di bambino.. comunque siamo stati fortunati a vivere l’atmosfera di un’epoca irripetibile.. Una favola forse resa ancor più bella per il contesto più genuino in cui si viveva.. Lontano anni luce da questa attule realtà sempre piu di plastica. Non c’era internet, ma c’era Roberto Puliero con Elvis Ciùrla, Gedeone e Gustavo la Pearà! SEMPRE FORZA VECCHIO HELLAS!

  15. Davide

    Gavea sue anni e me Papà El ma vestito de de gialloblù,nn ghiera schei ma El ma compra’ anche la bandiera, ancora ghe digo Bupa’ te me condissiona.. forza Papà e forza Hellas sempre.

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