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Il prof. Venturati sale in cattedra. “Da 26 anni mi sento orgogliosamente veronese”

di Hellas Live

Pubblicato il : 27 Febbraio 2024 - 14:03

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Verona l’ha prima lanciato nel calcio che conta per poi diventare casa sua. Tra Venezia, Parma, Roma, Fiorentina, Nazionale italiana, Galatasaray ed ultima, Spal, Giambattista Venturati ha saputo farsi conoscere ed apprezzare. I miei coetanei ricorderanno con piacere il Prof, lo storico preparatore atletico dell’Hellas di Cesare Prandelli. Un calcio che era ancora della gente, anche se stava già iniziando a prendere quella piega che oggi è diventato un solco. Le sue sedute, prima in ritiro e poi all’antistadio, erano tanto temute quanto apprezzate, visti i risultati che i gialloblù riusciranno ad inanellare in quel fantastico biennio, sul campo.

Il Prof. adesso ha deciso, dopo quasi trent’anni di onorata carriera, di appendere fischietto e cronometro al chiodo e di mettere tutto nero su bianco. Mettendosi a disposizione di chi vorrà apprendere e crescere grazie anche alla sua esperienza. Con un libro, anzi due. Stesure che racchiudono tutta la sua persona. Tra autoironia e certezze.

“Dopo quasi 30 anni di carriera, nel 2020, decisi di dedicarmi alla Formazione sotto il patrocinio della Scuola Allenatori della FIGC. È stato un viaggio fantastico in compagnia sopratutto di Cesare Prandelli, dal 1998 all’Hellas Verona, al 2015 al Galatasaray, passando per Venezia, Parma, Roma, Fiorentina e la Nazionale. Un archivio di esperienze tecniche ed umane che mi hanno forgiato. Una fortuna che non rinnego, che mi fa affrontare la vita con una consapevolezza dei miei mezzi e dei miei limiti.

Questi due libri sono le mie due anime. Una razionale, che però non mi basta più. A me piace molto essere surreale e prendermi anche un po’ in giro. Con autoironia, per esorcizzare e mettere gli altri a proprio agio.

Cosa rappresenta per me Verona? Ha segnato la mia vita e la mia pelle. Da quel 14 luglio 1998 non me ne sono più andato. Sono un bergamasco orgoglioso delle proprie origini, esattamente di Casirate D’Adda (Bg), ma dopo 26 anni mi sento veronese. Hellas, Fiorentina e la Nazionale Azzurra meritano sempre le mie attenzioni passionali.

Dal 2020 insegno e con il mio Tutor Universitario, Professor Roi abbiamo deciso di chiudere un cerchio, scrivendo un libro (Il calcio e la triade del ghepardo, ndr) in cui descriviamo la cronologia delle nostre carriere nel calcio, proponendo spunti e riflessioni.
Il Prof Roi gestiva la valutazione funzionale di quell’Hellas. Il nostro cavallo di battaglia era il Test di Mognoni, un test per valutare la soglia anaerobica (S4) dei nostri calciatori in quel fantastico biennio 1998/2000. Ricordo con piacere il primo test eseguito a Brentonico (TN) nel luglio del 1998. In quella stagione, ci fu il mio imprinting scaligero. Avevo l’abitudine di esporre il programma d’allenamento quotidiano, nella bacheca degli spogliatoi. A pie’ pagina inserivo sempre una massima per far riflettere i calciatori.

Da molti anni scrivo microstorie umoristiche per hobby e dopo 20 anni ho pubblicato con un editore veronese, Scripta Edizioni, un libro il cui titolo è una delle massime che esposi negli spogliatoi di quella squadra dell’Hellas Verona di Cesare Prandelli. “Siamo vittime dei luoghi comuni,perché in comune abbiamo i luoghi”. Arrivammo primi in cadetteria e l’anno successivo ci salvammo in Serie A. Ho contatti con molti dei giocatori di quel biennio e resterà per sempre un ricordo incancellabile. Alcuni di loro sono allenatori, altri dirigenti ed altri ancora esercitano come procuratori ed agenti FIFA.

Ricordo ancora la data, era il 30 aprile 2000 e battemmo la Juve con doppietta di Cammarata. I tifosi dicevano ‘’Cammarata ridi” per una sua mimica autentica e mai irrispettosa. Forse la mia anima di scrittore ha due volti: la razionalità dello studio scientifico del training ha bisogno di un’anima surreale ed autoironica. Anche il Ghepardo a stomaco pieno non si prende troppo sul serio!! Cosa lega i due libri? La curiosità e l’autoironia!

Che idea mi sono fatto dei tifosi dell’Hellas Verona? Lo capii molto bene durante il primo ritiro coi gialloblù. Il primo impatto fu magico. Vidi orde di persone accampate, tra tende e birre che scorrevano a fiumi. Io venivo dalla C2 e rimasi molto sorpreso da quella vicinanza. Fanna continuava a dirmi: “Vedrai cosa sono i butei”. Lì l’ho capito. Poi arrivato in città, venni travolto dall’amore per questi colori e questa maglia. Emozioni uniche, che porterò sempre dentro di me. Con grande orgoglio”.

Nella foto di Claudio Villa, il prof. Giambattista Venturati con Cesare Prandelli durante un allenamento in preparazione al Mondiale 2014.
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2 Commenti

  1. Ho riguardato la partita citata dal Dott. Venturati e devo dire che era un Hellas Fortissimo FREY, BROCCHI, SALVETTI, FALSINI, ADAILTON,MELIS….mettere sotto la Juve di Zidane Davids Del Piero ecc.ecc. un ricordo che riempie d’orgoglio tifare il Verona

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